Assemblea Nazionale 2009

22/5/2009

73^ ASSEMBLEA NAZIONALE
ROMA 22/23/24 MAGGIO 2009

La delegazione dell'Avis Regionale Friuli Venezia Giulia:

Carmelo Agostini - Presidente AVIS Regionale Friuli Venezia Giulia
Lisa Pivetta - Segretaria AVIS Regionale Friuli Venezia Giulia - Delegata
Alessandra Carlot - Consigliere AVIS Regionale Friuli Venezia Giulia - Gruppo Giovani - Delegata
Claudio Del Pioluogo - Consigliere Nazionale
Francesco Donno - Presidente AVIS Provinciale Pordenone
Antonella Cavo - Presidente AVIS Provinciale Trieste
Mariangela De Re - Consigliere AVIS Regionale Friuli Venezia Giulia

L'intervento del Presidente dell'Avis Regionale Friuli Venezia Giulia Carmelo Agostini:

Signor Presidente, Signori componenti dell'esecutivo, Signori Consiglieri, delegati e delegate, è con piacere che porto il saluto della delegazione e degli Avisini del Friuli Venezia Giulia, con particolare riguardo agli amici dell'Abruzzo, ai quali ci sentiamo particolarmente vicini, consapevoli di quanto stanno vivendo, avendo a nostra volta subito un evento di altrettanta drammaticità il 6 maggio del 1976.
Le nostre sedi Avis hanno infatti prontamente risposto all'appello lanciato da Avis Nazionale per la raccolta di fondi, al fine di contribuire alla ricostruzione della “Casa dello studente”.
Un grazie particolare al Presidente Tieghi ed a tutto il Consiglio Nazionale per il lavoro svolto in questo mandato che con oggi termina il suo ruolo, ma spero non il suo impegno in AVIS e per l'AVIS.
Diamo il nostro assenso ai documenti contabili, alla relazione del consiglio, i cui risultati abbiamo sentito e letto nella relazione stessa. Il nostro giudizio, pur con delle puntualizzazioni da fare su alcuni temi, è positivo. Come credo sia stato positivo il lavoro compiuto nella Regione Friuli Venezia Giulia che nel corso del mandato appena concluso, oltre al cambio del Presidente, ha invertito la rotta, introdotto una nuova mentalità aprendosi a tutte le realtà di volontariato che si occupano di sanità in Regione.
Abbiamo fondato 5 nuove AVIS, altrettante ne verranno istituite prossimamente: erano oltre 15 anni che non nascevano nuove sedi comunali. 690 nuovi donatori, un notevole incremento delle donazioni, la presenza in tutte le commissioni, comitati e consulte, l'organizzazione di convegni ecc. hanno, senza dubbio, contribuito ad affermarci in Regione come un'Associazione coesa, credibile e attenta a percepire i cambiamenti e le diverse necessità.
Il rinnovamento è avvenuto anche attraverso un cambio generazionale, infatti il nuovo Consiglio Regionale è per il 75% di nuova nomina, annovera la presenza di numerose donne e giovani ed ha imposto, al sottoscritto, l'azzeramento di tutti gli incarichi e deleghe che il precedente consiglio aveva attribuito, un aspetto questo che mi auguro venga recepito dallo statuto e introdotto a tutti i livelli.
Il nuovo consiglio dovrà però confrontarsi con vecchi problemi, di difficile soluzione, come i rapporti con le Istituzioni  che hanno dimostrato di recepire maggiormente gli orientamenti e le necessità della FIDAS e delle sue federate, in quanto numericamente predominanti nel territorio.
La firma della convenzione con la Regione è stata difficile e complessa, speravamo di ottenere qualche cosa di più, ma non avevamo alleati. La FIDAS ha imposto le sue richieste e con fatica siamo riusciti a contenere i danni, perché essendo la nostra una Regione autonoma, può legiferare e operare con scelte proprie, a volte non considerando le singole esigenze del volontariato, basti pensare al servizio civile e alla settimana dedicata alla donazione dei giovani, più volte citata in questi giorni. Ebbene pur avendo presentato il progetto a Gennaio, stiamo ancora aspettando le decisioni della giunta Regionale se dar corso o meno all'iniziativa.
Attendevamo anche il rinnovo della convenzione con le Forze armate, strumento che avrebbe chiarito il nostro ruolo nei rapporti con queste preziose realtà. La mancanza di tale documento ha penalizzato ancora una volta l'Avis e favorito altre realtà associative locali. Siamo, come lo siamo sempre stati, disponibili al confronto ed alla collaborazione  con le altre associazioni ma ciò nonostante, nella nostra realtà, non siamo riusciti a realizzarlo.
Al contrario continua la collaborazione con l'AIDO e l'ADMO, rafforzata  di recente da un patto associativo regionale, così pure quella con Telethon che ha visto raddoppiato il nostro impegno negli ultimi anni e che è nostra intenzione sviluppare ulteriormente.
Auspichiamo che anche a livello Nazionale vengano promossi maggiori momenti di confronto e collaborazione, soprattutto attraverso iniziative comuni. E' nostra intenzione anche, per far decollare il progetto di raccolta di sangue da cordone ombelicale e cellule staminali, creare sinergia con l'Adisco per fare in modo che tutte le future mamme possano donare tale cordone e sentirsi così mamme due volte, prima perché hanno dato la vita al proprio figlio e poi perché con la donazione volontaria ne possono salvare un altro. 
Riteniamo quindi che sia necessario stipulare un accordo a livello nazionale con tale Associazione, per poter operare con maggiore efficacia su un argomento di tale e delicata importanza, che ricoprirà nel futuro un ruolo fondamentale nella cura di molte patologie. Sarà importante il loro impiego anche per la ricerca. Richiamiamo l'attenzione del comitato medico nazionale, sulla necessaria tempestività nell'affrontare, assieme al CNS ed al SIMTI, i problemi legati alla sospensione dei donatori in caso di potenziale contagio da virus, che potrebbe creare pericolose pandemie.
Per creare rete è necessario che le informazioni siano precise e puntuali, al fine di poter ben programmare partecipazioni a eventi di carattere nazionale, che devono coinvolgere anche le realtà locali. Faccio l'esempio del recente passaggio nel Friuli Venezia Giulia del Giro d'Italia del centenario,di cui non sono state date sufficienti comunicazioni.
In campo internazionale i protocolli d'intesa sottoscritti dall'Avis nazionale con l'Associazione donatori di sangue del Marocco e Romania, sono stati validi aiuti per sviluppare il rapporto con i nuovi cittadini, che stanno dimostrando di aver compreso l'importanza di donare anche per se stessi e per le loro etnie. Ogni giorno abbiamo nuovi donatori stranieri, ma i nostri centri di raccolta non sono ancora adeguati nel loro organico per il prelievo a donne di fede mussulmana, che come ben sapete devono essere seguite solo da personale femminile, quindi noi lavoriamo proponiamo e poi ci troviamo queste difficoltà.
Credo che il nuovo Consiglio Nazionale, che tra poco andremo ad eleggere, dovrà affrontare anche  questi temi nella conferenza Stato Regioni, come dovrà affrontare la definitiva applicazione della legge 219 del 2005, che nonostante siano passati più di 4 anni non è stata ancora applicata per intero. Il nostro sembra il Paese delle contraddizioni,  ben si legifera e con troppa lentezza si applica ciò che viene approvato. Avremmo bisogno che tutto fosse celere e chiaro: gli ammalati non possono aspettare leggi o delibere per essere curati. Hanno bisogno di certezze, di riferimenti sicuri perché con le sole intenzioni non si guarisce.
Quindi il futuro Consiglio Nazionale dovrà lavorare molto e su più fronti, a partire dalla modifica dello statuto che anche noi riteniamo necessaria. Tanta attenzione dovrà dedicare al rapporto con le Avis Regionali. La consulta dei Presidenti si è rivelata importante, costruttiva e decisiva in tante occasioni, favorendo un costante confronto e collaborazione con la sede Nazionale.
Infatti vale la regola, che se le scelte sono condivise, saranno anche vincenti.
Molta attenzione dovrà essere dedicata ai giovani, alla scuola, allo sport. Tre settori fondamentali per il futuro dell'AVIS: l'età media dei nostri donatori, ci deve preoccupare, è quindi indispensabile dedicare maggior tempo e risorse a queste realtà, che vanno maggiormente valorizzate.
Ho cercato di porre in evidenza le necessità e le aspettative che l'AVIS del Friuli Venezia Giulia ha. Voglio anche assicurare al nuovo Consiglio, al nuovo Esecutivo e al nuovo  Presidente, il sostegno e la collaborazione dell'AVIS del  FVG che darà il suo contributo in idee e persone per far crescere  nel nostro paese quei valori di solidarietà e altruismo tanto cari al nostro fondatore. Continueremo ad essere fedeli interpreti di questa splendida mission.
Di proposito non ho voluto affrontare la questione di emoservice, perché penso sarà affrontata da altri, dico solamente che non ci sono chiari gli ultimi avvenimenti.
Caro Presidente penso che Tu, l'esecutivo, il consiglio Nazionale abbiate comunque fatto un buon lavoro, non sono in discussione il vostro impegno e la vostra dedizione ciò nonostante è rimasto molto lavoro da fare per ottenere l'auspicata autosufficienza. Vi giunga comunque il sentito grazie di un'AVIS piccola ma vivace e attenta come quella dell'estremo Nord-est.
Consentimi però di chiudere con il rammarico per non aver ospitato questa Assemblea in Friuli Venezia Giulia. E' dispiaciuto a tutti anche se ne abbiamo compreso le ragioni, ma ciò non toglie il rammarico e quindi il Friuli  Venezia Giulia si ricandida per ospitare la 74^ assemblea.
Grazie ancora e auguri al nuovo Consiglio Nazionale.

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